Gli Apostoli sono i componenti di un comitato che ogni anno si impegna per organizzare, nel giorno della Domenica delle Palme, la tradizionale sfilata degli Apostoli e la processione con il simulacro del SS. Salvatore. Sin dalle prime ore del giorno si danno appuntamento nella parte nuova del paese (u Chianu a Fera), nella casa messa a disposizione da colui che impersona, ormai da diversi anni, San Pietro.
Arrivano in tanti: curiosi, spettatori, membri del comitato che si prodigano affinché tutto si possa svolgere nel migliore dei modi, ma soprattutto i figuranti che impersoneranno gliAapostoli, anch'essi spesso protagonisti da diversi anni, perché solo se qualcuno è impossibilitato a partecipare si procede alla sostituzione.
Tutti i protagonisti della sfilata sono di Butera, eccezion fatta per colui che impersona Giuda.
Nessuno degli abitanti del piccolo centro, infatti, vuole interpretare tale figura e da diversi anni si ricorre a un gelese, in cambio di un compenso economico.
Tra i presenti all'appuntamento mattutino inizia subito un'attività frenetica per la vestizione degli Apostoli. Dieci indossano una lunga tunica di colore blu-indaco con un lungo scialle rosso o giallo da cui pendono lunghe strisce dai colori variopinti. Giovanni, invece, indossa una lunga tunica bianca, in segno di purezza, perché la tradizione vuole che fu l'unico a non tradire Gesù e a seguirlo lungo la via dolorosa sino al Calvario.
A conclusione della vestizione tutti gli apostoli mettono la "taddema", l'aureola. Questa, un semplice disco di cartone, viene fissata sulla testa facendo passare da un piccolo foro centrale un ciuffo di capelli poi distesi a raggiera e bloccati con delle gocce di cera che vi vengono fatte cadere da una candela accesa.
Intorno alle ore 9:00 gli Apostoli si dirigono, in corteo e al suono della banda musicale, verso il centro storico del paese. Sfilano, secondo un ordine prestabilito, Pietro, Andrea, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Tommaso, Matteo, Giacomo il minore, Taddeo, Simone e Giuda. Quest'ultimo si muove liberamente: va avanti e indietro, inscena passi di danza, mette in mostra il sacchetto con i trenta denari, beve del vino dal caratello.
Alla fine della celebrazione liturgica, intorno alle ore 10:30, dalla chiesa si avvia una lunga e colorita processione con gli Apostoli e il simulacro del SS. Salvatore portato a spalla da alcuni devoti.
Per simulare l'ingresso di Gesù a Gerusalemme la processione raggiunge, dopo essere uscita dal centro abitato e dopo aver percorso le vie di campagna, "U Santu Piu" (una salita che riconduce in paese), dove sarà accolta dai fedeli in festa intorno a mezzogiorno.
Soltanto durante il percorso attraverso le vie campestri il Cristo Salvatore viene messo su un carro.
È usanza che venga fatta una sorta
di "asta" a un passo dalle "porte di Gerusalemme": il simulacro del Cristo Salvatore, infatti, verrà sostenuto dalla "spalla che avrà offerto di più" (a 'vanzata a spadda) al momento dell'ingresso davanti al clero che
accoglie Gesù con l'inno "Gloria, laus et honor tibi sit Rex Christe
Redemptor".
Successivamente il corteo si dirige verso la Chiesa Madre per la celebrazione della S. Messa solenne, durante la quale viene cantato il "Passio", ovvero il racconto della Passione del Signore, e al termine (attorno alle ore 14:00) accompagnerà il simulacro del Cristo Salvatore nella chiesa che lo accoglie nei restanti mesi dell'anno.
- Testo a cura del dott. Francesco Stanzione, sulla base di informazioni tratte dai siti "Viva Sicilia", "Pasqua in Sicilia 2022" e "A spasso per la Sicilia".
- Foto tratte dal sito "A spasso per la Sicilia".